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Società di slot machine e gaming “pulita”: la Cassazione la restituisce ai proprietari!

Secondo le tesi della procura sarebbe stata il prolungamento di una azienda dei fratelli De Lorenzis

La partita è chiusa: la OXO GAMES s.r.l. andrà restituita ai soci, legittimi proprietari. La Corte di Cassazione, infatti, ha dichiarato inammissibile il ricorso del Procuratore Generale avverso il provvedimento della Corte d’Appello di Lecce che ne aveva revocato la confisca.

Si tratta di una decisione che pone fine ad un percorso lungo e tortuoso.
La vicenda era iniziata nel 2019, quando la Guardia di Finanza, Sezione G.I.C.O., aveva eseguito il sequestro ex art. 20 d.lgs.159/2011 delle quote sociali, nonché di tutti i beni aziendali della OXO GAMES s.r.l., in accoglimento della richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica di Lecce – Direzione Distrettuale Antimafia.

Nello specifico, le indagini svolte dalla Procura avrebbero paventato la presenza di un legame tra Fabio Forti, socio (al tempo) della società OXO GAMES S.r.l., rappresentato dall’avvocato Luigi Leonardo Covella, e i fratelli De Lorenzis. Legame che ha portato a ricondurre la OXO GAMES S.r.l. alla M.SLOT. S.r.l., di cui erano proprietari De Lorenzis Pasquale Gennaro e De Lorenzis Saverio, assistiti dagli avvocati Gabriella Mastrolia, Roberto Eustachio Sisto e Francesco Fasano. Nel procedimento veniva coinvolto anche Pietro Antonio Ilario De Lorenzis, rappresentato dall’avvocato Ladislao Massari.

Secondo la Procura, vi erano elementi di commistione fra le due attività societarie sarebbero stati sufficienti a far presumere un’intestazione fittizia della OXO GAMES, che invece sarebbe stata direttamente riferibile ai fratelli De Lorenzis.

Accogliendo la tesi della Procura, il Tribunale di Lecce aveva disposto la confisca della OXO Games, ma la decisione era stata ribaltata dalla Corte d’Appello di Lecce, che, già in fase cautelare, aveva ritenuto non sussistenti i requisiti necessari per l’applicazione del sequestro. La Corte aveva, altresì, sostenuto che non può sostenersi che nella OXO GAMES siano stati reimpiegati i capitali illeciti provenienti dalla MSLOT, non essendo dimostrato, alla luce della ricostruzione effettuata il presupposto della costituzione della stessa MSLOT con capitali illeciti!
A detta conclusione la Corte d’Appello è giunta anche grazie alle conclusioni contenute negli scritti consulenziali di parte del Dott. Giuseppe Cairo, del Dott. Ivan Carpentieri e del Prof. Stefano Adamo.

Il Procuratore Generale aveva tuttavia deciso di impugnare il provvedimento della Corte d’Appello, chiedendone l’annullamento in Corte di Cassazione.

La Suprema Corte con il dispositivo del 6 giugno 2023 – a totale conferma della sentenza della Corte di Appello di Lecce e delle tesi difensive della società e dei proposti – ha posto fine al calvario affrontato dai soci della OXO GAMES.

La società sarà dunque restituita ai legittimi proprietari ed ovvero ai signori Simeone Gianluca, Stamerra Jonata, Piscopiello Daniela, Nuzzo Tatiana, De Vitis Carlo, Villa Vito, Librando Marco, Salsetti Lorenzo, Scotti Umberto, Carluccio Simona (assistiti e difesi dagli avvocati Michele Bonsegna e Mercedes Salento) e Carrozzo Raffaele e FOUR GAMING S.r.l (assistiti dagli avvocati Francesco Cavallo e Serena Miceli).

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