X

Tribunali – l’avvocato Giuseppe Bonsegna commenta il caos in arrivo

asss

Ven. 13 – “Sarà il caos: lo avevamo detto. E non parlavamo per difendere solo i nostri
interessi di avvocati, a pagare le conseguenze per anni di questa soluzione pasticciata saranno
i cittadini”.
L’avvocato penalista neritino Giuseppe Bonsegna, delegato distrettuale dell’Organismo
unitario dell’Avvocatura, non aveva dubbi sulla necessità di far slittare di un anno
l’accorpamento delle sedi distaccate del Tribunale per evitare disservizi e il rallentamento
della funzione giurisdizionale. Così come non aveva dubbi sul fatto che la riforma della
geografia giudiziaria tanto invocata, discussa e spesso anche contestata (soprattutto dalle
comunità locali), andasse rivista, riscoprendo quello che era lo spirito del legislatore:
riduzione dei costi, sì, ma allo stesso tempo maggiore efficienza nel servizio al cittadino.
“Il 16 settembre, alla ripresa dell’attività giudiziaria -dice- sarà il caos, e non solo per le sedi
distaccate di Maglie e Nardò, dove ancora oggi non c’è traccia del trasferimento degli atti
civili pendenti dalle sedi soppresse, ma anche per il Tribunale di Lecce dove, se per lo
svolgimento delle udienze penali avrebbero più o meno trovato un assetto, allungando i tempi
-e questo comporterà rinvii più prolungati nel tempo-, resta però il problema di spazi e uffici:
personale e atti provenienti dalle sedi soppresse non si sa ancora dove metterli. Stanno
pensando addirittura a soluzioni d’emergenza, tipo chiedere al ministero competente la
disponibilità all’uso di una parte dell’edificio scolastico di fronte al Tribunale”. E su viale De
Pietro, due sono le sedi scolastiche esistenti: quella del Liceo Artistico e quella dello Scientifico
“De Giorgi”.
“È il segno della confusione: a 4 giorni dall’entrata in vigore della legge, -continua Bonsegnanon
sanno nemmeno se il Ministero cederà una parte della scuola. Questa è la situazione.
Come a Lecce, in tutta Italia. Io, per fare un esempio pratico, il prossimo 18 settembre ho
udienze per dieci cause che da Nardò sono state solo smistate a Lecce. Se il 18 gli atti non
saranno arrivati a Lecce mi diranno “passa un altro giorno….”. Un disastro!”
Mesi fa, proprio l’avvocato Bonsegna lanciò un appello per la proroga e per l’immediatezza
dei decreti autorizzativi, per evitare la paralisi: “Qualcuno pensava che gli avvocati
parlassero per la propria “comodità” –continua- ma di comodità tutti possono parlare tranne
i magistrati, perché la riforma è figlia della loro”pigrizia”, perché se è vero che attraverso gli
accorpamenti ci guadagna l’omogeneità dei provvedimenti, si sarebbero potute accorpare le
funzioni e poi distribuirle sul territorio. Ma saranno i cittadini a pagare le conseguenze di
questa riforma. Ci sarà inefficienza e stasi, paralisi, e aumenti dei costi. Perché eliminare
qualche uscita dal Ministero non vuol dire diminuzione dei costi se, contemporaneamente, ci
saranno aumenti di spese per i comuni, per i cittadini, spreco di risorse, inquinamento delle
città. A Lecce, addirittura, non ci sono i parcheggi necessari per accogliere il nuovo flusso.
Idem per gli uffici del Tribunale che saranno aperti al pubblico con orari ristretti rispetto al
passato, perchè non potranno far fronte all’enorme flusso di gente. Dovremo fare i turni per
avere accesso ai corridoi del Tribunale. E poi, se non si aumenta il numero dei magistrati non
si esce dall’empasse. Si dice che il numero dei processi sia in aumento: e come si pensa di
affrontarli senza magistrati? Non ci hanno voluto ascoltare in nome dell’efficienza. Ed è stato
un errore che pagheremo per chissà quanti anni”.
Giovedì, annuncia l’avvocato Bonsegna, si riunirà a Roma la Commissione dell’Organismo
unitario dell’Avvocatura, per valutare la situazione di emergenza: “e per il giorno dopo, il 13
settembre, sono convocati gli Stati generali dell’Avvocatura presso il Consiglio nazionale
forense: l’OUA insieme a tutte le associazioni e le Camere penali che hanno indetto, dal 16 al
20, l’astensione, una “ciambella di salvataggio” insperata alla disorganizzazione”.
L’obbiettivo di tutto questo, secondo il penalista, è “disincentivare il ricorso alla Giustizia!”
“Quando si smantellano sul territorio 7 sezioni distaccate e 10 uffici del giudice di pace,-
conclude Bonsegna- significa dire ai cittadini: “non vi rivolgete ai Tribunali”. E solo chi ha la
possibilità economica potrà ricorrere agli uffici alternativi, come il Tribunale delle Imprese
presente solo a Bari e negli altri capoluoghi di regione. Anche questa è una Giustizia negata,
dai costi altissimi ed inaccessibile ai più, che preferiranno lasciar perdere e non ricorrere alla
Giustizia”. Giuseppe Tarantino

Trattp da: Quotidiano di Lecce